WhatsApp ha annunciato una nuova funzionalità pensata per rafforzare la privacy delle conversazioni, ma secondo diversi esperti si tratta di una protezione solo parziale, che potrebbe generare un falso senso di sicurezza tra gli utenti.

La funzione, chiamata “Privacy Chat Avanzata”, è in fase di distribuzione e potrà essere attivata manualmente sia per le chat individuali che per i gruppi. Una volta attiva, impedisce l’esportazione delle conversazioni e blocca il download automatico dei file multimediali. In pratica, mira a limitare la diffusione non autorizzata dei contenuti al di fuori dell’app.
Un miglioramento apparente: gli screenshot restano possibili
Secondo WhatsApp, questa funzione risulta particolarmente utile nei gruppi in cui si condividono informazioni sensibili – come dati sanitari – con persone che non si conoscono bene. Tuttavia, il problema principale resta irrisolto: i partecipanti possono comunque fare screenshot, salvare o inoltrare manualmente le informazioni, rendendo la protezione facilmente aggirabile.
In altre parole, se si comunica con persone poco affidabili, nessuna funzione di privacy potrà offrire garanzie reali.
Il solito approccio ambiguo di WhatsApp alla privacy
Non è la prima volta che WhatsApp viene criticata per la gestione della privacy. Sebbene le conversazioni siano crittografate end-to-end, l’app raccoglie e conserva una grande quantità di metadati, tra cui:
- Nome utente
- Durata delle sessioni
- Orari di accesso
- Indirizzo IP
- Tipo di dispositivo e indirizzo email
- Foto profilo, nomi dei gruppi e lista contatti
Inoltre, anche chi non utilizza WhatsApp può finire nei suoi database se viene incluso nella rubrica di un altro utente che ha concesso i permessi all’app.
Chat e intelligenza artificiale: il ruolo della Meta AI
Un ulteriore motivo per cui WhatsApp ha introdotto questa nuova funzione riguarda la recente integrazione della Meta AI nella piattaforma. In alcuni casi, i contenuti delle chat potrebbero essere analizzati per addestrare il modello linguistico di Meta.
La buona notizia è che attivando la Privacy Chat Avanzata, la Meta AI non avrà accesso alle conversazioni protette, almeno secondo quanto dichiarato da WhatsApp.
Come attivare la nuova funzione
Per abilitare “Privacy Chat Avanzata”, basta:
- Aprire la chat desiderata
- Toccare il nome della conversazione
- Selezionare l’opzione “Privacy chat avanzata”
La funzione sarà disponibile per tutti gli utenti entro i prossimi mesi, tramite aggiornamento graduale.
Alternative a WhatsApp: le app davvero private
Per chi cerca soluzioni di messaggistica più sicure, alcuni esperti consigliano:
- Signal: open source, crittografia avanzata e senza tracciamento
- Threema: app a pagamento una tantum, ma molto rispettosa della privacy
- XMPP o Matrix: sistemi decentralizzati con ampie possibilità di personalizzazione
- Briar: ideale per la comunicazione offline e ultra-sicura, anche senza rete mobile
Il ricercatore di sicurezza Mike Kuketz ha recentemente ribadito quanto sia importante scegliere con attenzione il messenger giusto, soprattutto per chi considera la tutela dei propri dati una priorità.