I visori per la Realtà Mista (MR) stanno aprendo nuove frontiere nell’interazione tra digitale e fisico. Una recente ricerca, condotta da esperti di Google e dell’Università del Minnesota, introduce il concetto rivoluzionario dei “proxy”, rappresentazioni virtuali di oggetti reali che permettono agli utenti di manipolare il proprio ambiente in modo intuitivo e preciso. Questo approccio, battezzato “Reality Proxy”, promette di superare i limiti attuali, come la difficoltà di interagire con oggetti lontani o nascosti, rendendo l’esperienza MR più fluida ed efficiente.

Cosa sono i “Proxy” e come funzionano
I “proxy” sono essenzialmente delle miniature digitali che replicano in tempo reale oggetti e aree dell’ambiente circostante. Il sistema Reality Proxy sfrutta le telecamere integrate nel visore, l’intelligenza artificiale e i dati di mappatura esistenti per creare quasi istantaneamente una “casa delle bambole” virtuale dell’ambiente fisico. Ad esempio, è possibile generare la rappresentazione in scala di un salotto, permettendo all’utente di selezionare e interagire con oggetti (come un libro su uno scaffale) senza doversi alzare dal divano.
Questo sistema facilita l’interazione con oggetti lontani o difficili da raggiungere, mantenendo l’esperienza intuitiva della manipolazione diretta. Come spiega la ricercatrice Mar Gonzalez-Franco su Bluesky, l’accuratezza è fondamentale: “Se l’intelligenza artificiale supporterà gli esseri umani nelle loro attività quotidiane, molto probabilmente lo farà tramite la realtà aumentata. Il problema è che se una selezione ha conseguenze nel mondo reale, avremo bisogno di una grande precisione per interagire.” I proxy risolvono questa sfida fornendo un’interfaccia precisa e reattiva.
Applicazioni dei “Proxy” e prospettive future
Le potenziali applicazioni del sistema Reality Proxy sono vastissime e vanno ben oltre l’uso domestico. L’articolo di ricerca suggerisce che il sistema potrebbe essere utilizzato per compiti complessi, come la gestione di sciami di droni, consentendo agli utenti di selezionarli e spostarli nello spazio come unità in un gioco strategico. Allo stesso modo, è possibile visualizzare l’intero percorso all’interno di un edificio in miniatura prima di entrare, facilitando la navigazione e la pianificazione.
In sintesi, i proxy rendono più efficace l’interazione con oggetti fisici affollati, distanti o parzialmente nascosti. Grazie all’AI, Reality Proxy abilita interazioni avanzate come la selezione multipla, il raggruppamento semantico e lo zoom spaziale, tutti gestibili attraverso gesti intuitivi. La ricerca, firmata da Xiaoan Liu, Difan Jia, Xianhao Carton Liu, Mar Gonzalez-Franco e Chen Zhu-Tian, è stata presentata alla conferenza ACM UIST, confermando l’importanza di questo concetto per il futuro della Realtà Mista.
Per approfondire
Il concetto di “Reality Proxy” apre la strada a un’integrazione sempre più profonda tra il mondo fisico e quello digitale. Per chi desidera esplorare ulteriormente questa tematica, è possibile consultare l’articolo di ricerca originale, che offre una panoramica dettagliata del sistema e della sua implementazione.