Il Meta Quest 4 non è ancora stato annunciato ufficialmente, ma l’interesse attorno al suo sviluppo è in crescita, alimentato anche dal fermento per il lancio degli occhiali smart di Meta, previsto per la fine del 2025. Mentre le indiscrezioni sul possibile Meta Quest Pro 2 (nome in codice “Puffin”) puntano a un dispositivo premium leggero e compatto, il pubblico guarda già con attenzione al successore del Meta Quest 3.
Ecco cinque miglioramenti chiave che ci aspettiamo (e speriamo) di vedere nel Meta Quest 4, sulla base delle tendenze attuali, delle tecnologie emergenti e delle dichiarazioni rilasciate da Meta.
1. Display OLED: immagini più realistiche e coinvolgenti
Uno dei cambiamenti più richiesti è l’introduzione di schermi OLED, che offrirebbero un netto miglioramento rispetto agli attuali LCD. L’OLED è noto per i neri profondi e un contrasto superiore, elementi cruciali per un’esperienza VR immersiva, soprattutto in ambienti scuri.
Secondo quanto riportato da The Verge, Meta ha già esplorato l’adozione dell’OLED per la linea Quest Pro, ma l’elevato costo dei pannelli rende difficile un’integrazione nei modelli standard. Un’ipotesi concreta sarebbe quella di lanciare due versioni del Quest 4: una standard e una “OLED Edition”, proprio come avviene con lo Steam Deck di Valve.
2. Miglioramenti nell’intrattenimento: più contenuti 3D e streaming integrato
Il Quest 4 dovrebbe puntare maggiormente sull’intrattenimento, ispirandosi all’approccio di Apple con Vision Pro. Attualmente le opzioni di streaming disponibili su Quest sono limitate, e i contenuti 3D sono difficili da trovare. Eppure, guardare film come Avengers: Endgame in 3D su VR è un’esperienza unica.
Meta dovrebbe investire in una piattaforma di streaming proprietaria o collaborare con giganti come Netflix, Disney+ o Prime Video, offrendo contenuti in 3D e la possibilità di noleggiare o acquistare film, magari anche offline.
3. Ingresso HDMI e compatibilità con altri dispositivi
Un’altra funzionalità molto richiesta è il supporto nativo all’ingresso HDMI, che consentirebbe di collegare il Quest 4 a console come PlayStation 5 o a un PC, senza bisogno di schede di acquisizione esterne. Al momento, gli utenti più esperti usano dispositivi Elgato per questa funzione, ma un supporto integrato semplificherebbe l’uso anche ai meno tecnici.
Meta potrebbe seguire la strada degli smart glasses con AR 3DoF, rendendo il visore compatibile con dispositivi USB-C come smartphone o laptop. E includere nella confezione un cavo HDMI-USB-C sarebbe un enorme plus.
4. Passthrough migliorato e ottimizzato per il consumo energetico
La realtà mista è uno dei punti di forza del Quest 3, ma presenta ancora limiti nella qualità visiva del passthrough (la funzione che mostra il mondo reale attraverso le fotocamere del visore). Ci aspettiamo un passthrough più nitido, meno granuloso e con colori più realistici.
Un altro punto cruciale è l’ottimizzazione energetica: le applicazioni MR consumano molta batteria. Un miglioramento in questo senso garantirebbe sessioni più lunghe e coinvolgenti.
5. Interfaccia facciale in silicone: comfort e igiene al primo posto
Un dettaglio spesso trascurato ma molto importante è l’interfaccia facciale. Attualmente, il Quest include un’imbottitura in tessuto che, sebbene comoda, assorbe il sudore e si deteriora facilmente. La soluzione ideale sarebbe un rivestimento in silicone, più facile da pulire, più igienico e perfetto per l’uso condiviso o sportivo.
Conclusione: cosa aspettarsi dal Meta Quest 4
Il Meta Quest 4 potrebbe debuttare non prima del 2026, ma le aspettative sono già alte. Tra display OLED, miglioramenti nei contenuti, compatibilità estesa e nuove soluzioni hardware, Meta ha l’opportunità di consolidare la sua leadership nel settore XR. Con la concorrenza di Apple e Sony sempre più agguerrita, ogni dettaglio potrà fare la differenza.
Fonti come Bloomberg, UploadVR e Android Central confermano che Meta sta già sperimentando nuove soluzioni tecnologiche per le sue prossime generazioni di visori. La speranza è che tutte queste funzionalità possano trovare spazio in un dispositivo accessibile e davvero all’altezza delle aspettative degli utenti.
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