Lasciare un lavoro è sempre un momento cruciale, un passaggio che merita attenzione e precisione. Dal 2016, con il Jobs Act (D. Lgs. 151/2015), la procedura per i lavoratori dipendenti del settore privato è diventata esclusivamente telematica. Non basta più la vecchia lettera cartacea. Ma la domanda fondamentale che in tanti si pongono è: quando bisogna inviare le dimissioni telematiche per evitare problemi e rispettare la legge? La risposta ruota attorno a un elemento chiave: il periodo di preavviso.

La Regola d’Oro: Calcolare il Preavviso
Il tempismo per l’invio delle dimissioni telematiche non è arbitrario, ma dipende direttamente dalla data in cui si desidera che il rapporto di lavoro cessi effettivamente. La chiave per la precisione è consultare il proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Il CCNL è la bussola che stabilisce la durata del preavviso, che varia a seconda di fattori come:
- L’anzianità di servizio in azienda.
- La qualifica o il livello di inquadramento del lavoratore (operaio, impiegato, quadro).
Ad esempio, un dirigente con molta anzianità avrà un preavviso molto più lungo rispetto a un impiegato al primo livello con pochi mesi di servizio. Ignorare o calcolare male il periodo di preavviso può portare a conseguenze economiche dirette per il lavoratore, che potrebbe vedersi detratta dall’ultima busta paga una somma pari alla retribuzione corrispondente ai giorni di preavviso non lavorati (la cosiddetta “indennità sostitutiva del preavviso”).
Un esempio pratico: Se il tuo CCNL prevede 30 giorni di preavviso e desideri che il tuo ultimo giorno di lavoro sia il 30 aprile, dovrai inviare la comunicazione telematica entro il 31 marzo. La data di decorrenza delle dimissioni da inserire nel modulo sarà quindi il 1° maggio, cioè il giorno successivo all’ultimo giorno lavorativo.
Come Funziona il Processo Telematico
Per inviare le dimissioni, il lavoratore deve accedere al portale del Ministero del Lavoro (attualmente tramite il sito Servizi Lavoro) utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Lì si compila il modulo online.
Passaggi fondamentali della procedura:
- Accesso e Identificazione: Entrare nel sistema con identità digitale.
- Recupero Dati: Il sistema recupera i dati del rapporto di lavoro che si desidera interrompere direttamente dalle comunicazioni obbligatorie che l’azienda ha inviato.
- Indicazione della Data di Decorrenza: Questo è il momento cruciale. Bisogna inserire la data che corrisponde al giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro, tenendo conto del preavviso.
Una volta inviate, le dimissioni vengono trasmesse sia all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) che al datore di lavoro. È importante sapere che entro sette giorni dall’invio, le dimissioni possono essere revocate con la stessa modalità telematica.

Casi Particolari: Quando il Preavviso non Serve
Ci sono specifiche situazioni in cui l’obbligo di preavviso viene meno, e di conseguenza, l’invio delle dimissioni telematiche può avvenire anche il giorno prima della cessazione del rapporto.
- Dimissioni per Giusta Causa: Si verificano quando si manifesta un inadempimento grave del datore di lavoro, tale da non consentire la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Esempi tipici includono il mancato pagamento dello stipendio, il mobbing documentato, o gravi modifiche peggiorative delle mansioni. In questi casi, la data di decorrenza coincide con il giorno successivo alla comunicazione, e il lavoratore ha diritto all’indennità sostitutiva del preavviso, pagata dall’azienda.
- Periodo di Prova: Se il lavoratore si dimette durante il periodo di prova stabilito dal contratto, non è tenuto al preavviso, salvo diverse pattuizioni specifiche, e la procedura telematica non è obbligatoria (è una delle eccezioni previste dal D. Lgs. 151/2015).
- Lavoratrici Genitrici (fino a un anno d’età del bambino): Le madri che si dimettono dal giorno della richiesta delle pubblicazioni di matrimonio fino al compimento del primo anno di vita del bambino (o i padri, se ne usufruiscono) sono esonerate dal preavviso e hanno diritto all’indennità di disoccupazione (NASpI).
Un’occhiata alle Statistiche e alle Fonti
Secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la procedura telematica ha notevolmente ridotto il fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco”, una pratica abusiva in cui il lavoratore firmava il modulo di dimissioni senza data al momento dell’assunzione. Questo dimostra come la modalità telematica sia uno strumento di tutela per il lavoratore.
È fondamentale che l’invio sia fatto con cognizione di causa, verificando sempre le informazioni sul sito ufficiale del Ministero o rivolgendosi a un Patronato o un Consulente del Lavoro, soggetti abilitati che possono assistere nella compilazione e nel calcolo del preavviso.
In sintesi, il momento migliore per inviare le dimissioni telematiche è quello che ti consente di rispettare integralmente il periodo di preavviso previsto dal tuo CCNL, in modo da garantire una cessazione del rapporto di lavoro trasparente e senza oneri economici non dovuti. Una pianificazione attenta ti permetterà di chiudere un capitolo professionale nel modo più sereno e corretto possibile.
Domande Frequenti (FAQ)
1. Cosa succede se non rispetto il periodo di preavviso stabilito dal mio CCNL?
Se invii le dimissioni telematiche con un preavviso inferiore a quello stabilito dal tuo Contratto Collettivo, l’azienda ha il diritto di trattenere dalla tua ultima busta paga un importo pari alla retribuzione che avresti percepito per i giorni di preavviso non lavorati. Questo è chiamato indennità sostitutiva del preavviso. È sempre consigliato calcolare con precisione.
2. Quale data devo inserire esattamente come “data di decorrenza” nel modulo telematico?
La data di decorrenza delle dimissioni non è l’ultimo giorno di lavoro, ma il giorno immediatamente successivo ad esso. Questo giorno segna ufficialmente l’inizio della cessazione del rapporto. Ad esempio, se l’ultimo giorno lavorato è stato un venerdì, la data di decorrenza da inserire nel modulo sarà il sabato successivo, se non si tiene conto di un eventuale preavviso che decore dal primo giorno del mese successivo.
3. Posso inviare le dimissioni telematiche anche se sono in malattia o in ferie?
Sì, puoi inviare le dimissioni telematiche anche durante un periodo di malattia o ferie. Tuttavia, è importante sapere che il periodo di preavviso non decorre durante la malattia o l’infortunio (a meno che non si tratti di licenziamento e sia superato il periodo di comporto). Durante le ferie, invece, il preavviso continua a decorrere normalmente.
4. La procedura è obbligatoria per tutti i tipi di lavoratori?
La procedura telematica è obbligatoria per la maggior parte dei lavoratori dipendenti del settore privato. Sono previste alcune eccezioni, tra cui i lavoratori domestici (colf e badanti), i dipendenti pubblici, i lavoratori marittimi, e chi si dimette durante il periodo di prova. Questi soggetti seguono ancora procedure diverse (cartacee o specifiche di settore).