Google I/O 2025: il futuro della ricerca non è più fatto di clic
Durante la conferenza Google I/O, il colosso di Mountain View ha annunciato un profondo ripensamento del suo motore di ricerca. La nuova “modalità AI” è ufficialmente disponibile per gli utenti negli Stati Uniti, e promette di cambiare radicalmente il modo in cui navighiamo su Internet.
Non si tratta più di un semplice pannello informativo (come le “Panoramiche AI” già note), ma di un’interfaccia conversazionale: domande complesse ricevono risposte dirette e sintetiche, generate da modelli di intelligenza artificiale, alimentati da dati web. I link? Ancora presenti, ma progressivamente secondari.
Come dichiarato da Liz Reid, VP di Google Search, “il nostro obiettivo è rendere la ricerca più utile e naturale, aiutando le persone a compiere azioni, non solo a trovare informazioni” (Google Blog).
Dalla ricerca ai risultati pronti: come funziona la modalità AI
Con la modalità AI, l’utente può:
- Porre domande complesse in linguaggio naturale
- Ricevere risposte contestuali generate dall’AI, con riassunti, confronti e opinioni
- Evitare la necessità di aprire più schede o navigare decine di link
Esempio pratico:
Domanda: Qual è il miglior laptop per lavorare da remoto nel 2025 con batteria lunga e webcam 4K?
Risposta AI: elenco personalizzato con confronti tecnici, prezzi aggiornati, e link per l’acquisto — tutto generato in un’unica schermata.
Questa trasformazione è alimentata da Gemini, il nuovo modello multimodale di Google, e rientra nella più ampia visione del colosso per un web sempre più assistito da AI.
Il problema dei clic: una nuova crisi per editori e creatori
Se da un lato gli utenti guadagnano in comodità, dall’altro si apre una seria riflessione per i produttori di contenuti, editori e siti web indipendenti.
Con l’intelligenza artificiale che genera risposte direttamente nella SERP:
- I clic sulle pagine originali diminuiscono
- Il tempo speso nei siti si riduce
- La visibilità organica rischia un calo strutturale
“Le risposte AI stanno divorando la domanda informativa senza restituire valore agli autori,” osserva Search Engine Land, che ha lanciato un monitoraggio continuo degli effetti di questa trasformazione sulla SEO.
Il problema non è solo tecnico, ma economico e culturale: un web basato sull’interazione viene sostituito da uno basato sulla sintesi e sulla centralizzazione.
Shopping, monetizzazione e controllo dell’esperienza utente
Google non nasconde le proprie intenzioni: la nuova esperienza AI sarà sempre più orientata all’acquisto.
Nella nuova modalità, l’utente potrà:
- Aggiungere prodotti ai carrelli direttamente dalla SERP
- Ottenere suggerimenti personalizzati su base comportamentale
- Ricevere notifiche di prezzo, offerte e raccomandazioni integrate
Tutto all’interno di un flusso gestito da Google, con supporto nativo per Google Pay e un ecosistema di affiliazione più radicato.
In sintesi: Google diventa non solo motore di ricerca, ma piattaforma commerciale completa, avvicinandosi al modello “walled garden” di Amazon e TikTok.
Cosa significa per il futuro del web?
La modalità AI di Google rappresenta una svolta storica: la centralità del contenuto come destinazione viene sostituita dalla risposta come servizio.
Le implicazioni sono profonde:
- Gli utenti esplorano meno e si affidano di più a sintesi automatizzate
- I siti web dovranno reinventare il loro valore aggiunto per emergere
- La SEO tradizionale evolve verso l’ottimizzazione per AI Overview
Non si tratta più solo di “scrivere per Google”, ma di costruire contenuti che l’intelligenza artificiale consideri degni di essere citati e sintetizzati.
Come rileva The Verge, “l’era dei dieci link blu è finita — e inizia l’era delle risposte.”
FAQ – Domande frequenti
La modalità AI è già attiva per tutti?
No, al momento è disponibile in fase di test per utenti negli Stati Uniti, ma l’espansione globale è prevista nei prossimi mesi.
Posso disattivare la modalità AI nelle ricerche?
Attualmente no. Tuttavia, Google mantiene la versione classica del motore per alcuni tipi di ricerche.
I contenuti dei siti vengono citati?
Sì, ma spesso in forma sintetica. I link alle fonti sono presenti, ma non sempre prominenti o incentivati al clic.
Conclusione: un web meno esplorativo, più assistito
Con la nuova modalità AI, Google sta ridefinendo la natura stessa dell’esperienza online. Se da un lato l’automazione semplifica la vita degli utenti, dall’altro cambia il modo in cui scopriamo, interagiamo e valorizziamo le informazioni.
Il 2024 segna l’inizio di una transizione epocale: da un web dei link a un web delle risposte. La sfida sarà garantire che questa nuova era sia anche equa, pluralista e trasparente — per utenti, editori e innovatori.
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