Manca pochissimo alla fine del supporto ufficiale per Windows 10, ma sta accadendo qualcosa di inaspettato: invece di diminuire, la sua base di utenti sta crescendo. Molti si rifiutano di passare a Windows 11, creando un paradosso interessante per Microsoft e per l’intero settore tecnologico.

Il Ritorno di un “Vecchio” Re
Contrariamente a ogni previsione, Windows 11 sta perdendo terreno. Dopo aver quasi raggiunto la maggioranza assoluta degli utenti, i dati più recenti di StatCounter mostrano un calo sorprendente. Ad agosto, la quota di mercato del nuovo sistema operativo è scesa al 49,08%, un netto passo indietro rispetto ai picchi di inizio anno.
Chi sta approfittando di questa situazione? Proprio lui, Windows 10. Il sistema operativo, che sembrava destinato a un lento declino, ha registrato una notevole ripresa, tornando a conquistare il 45,53% degli utenti. In pratica, mentre Microsoft si prepara a mandarlo in pensione, milioni di persone scelgono di restare o addirittura di tornare a una piattaforma che considerano più stabile e affidabile. Questo fenomeno non riguarda solo il successore diretto: persino l’antico Windows 7, il cui supporto è terminato da anni, mostra una timida ma ostinata crescita, attestandosi al 3,59%. Un segnale chiaro che una parte dell’utenza non è pronta al cambiamento.
Perché Tanti Rifiutano Windows 11?
La resistenza all’adozione di Windows 11 non è solo una questione di abitudine. Le cause sono concrete e ben definite. In primo luogo, i requisiti hardware imposti da Microsoft per il nuovo sistema escludono una vasta gamma di computer perfettamente funzionanti, costringendo gli utenti a un aggiornamento hardware che molti ritengono inutile e costoso.
Per le aziende, la stabilità è un fattore cruciale. Un sistema operativo rodato come Windows 10 offre garanzie che una piattaforma più recente, con le sue incognite e possibili bug, non può ancora dare. “Per loro la stabilità è più importante delle nuove funzionalità”, e questo spiega la lentezza nell’adozione in ambito corporate. Infine, c’è il fattore economico: l’acquisto di nuove licenze e computer rappresenta un investimento che, soprattutto in un contesto economico incerto, aziende e privati preferiscono rimandare.
Conclusione La situazione attuale mette Microsoft di fronte a una sfida inattesa. Entro il 2026, l’azienda potrebbe trovarsi a gestire un ecosistema frammentato, con una parte degli utenti sul nuovo sistema e un’altra, enorme, ancora legata a una piattaforma ufficialmente “abbandonata”. Il più grande avversario di Microsoft, a quanto pare, non è un concorrente esterno, ma il successo e l’affidabilità del suo stesso passato.
Se vuoi approfondire i dati sulla diffusione dei sistemi operativi o conoscere le scadenze ufficiali, puoi consultare direttamente il sito di StatCounter Global Stats e la pagina del ciclo di vita di Windows sul sito ufficiale di Microsoft.

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