La realtà aumentata (AR) sta trasformando il modo in cui viviamo l’arte e la storia. Musei, siti archeologici e monumenti storici italiani stanno adottando sempre più soluzioni immersive che fondono mondo fisico e contenuti digitali per offrire ai visitatori esperienze coinvolgenti e interattive. Ma in che modo l’AR sta realmente rivoluzionando la fruizione dei beni culturali?
Cos’è la realtà aumentata nei beni culturali?
La realtà aumentata è una tecnologia che sovrappone contenuti digitali — come modelli 3D, testi o audio — al mondo reale, visualizzabili tramite smartphone, tablet o visori AR. Nei beni culturali, questo significa poter “vedere” ricostruzioni di antichi edifici, statue, affreschi perduti o assistere a scene storiche in tempo reale.
Esempi di applicazione in Italia
1. Il Colosseo come non l’hai mai visto
Nel Parco Archeologico del Colosseo, i visitatori possono usare tablet o occhiali smart per vedere ricostruzioni dell’anfiteatro come appariva all’epoca romana. Questa esperienza è parte del progetto Circo Maximo Experience curato da CoopCulture.
2. Pompei 3D e la casa del Criptoportico
A Pompei, l’uso dell’AR consente di ammirare ville e ambienti domestici com’erano prima dell’eruzione del 79 d.C., attraverso la piattaforma Pompeii AR Project.
3. La Pinacoteca di Brera a Milano
Il museo milanese ha introdotto la app “Brera AR” che permette di accedere a contenuti narrativi aggiuntivi su alcune opere esposte, migliorando l’accessibilità anche per persone con disabilità visive (Fonte: BreraBicocca).
AR e patrimonio culturale digitale: il contesto europeo
L’Italia, in linea con la strategia europea sulla digitalizzazione dei beni culturali, promuove l’adozione dell’AR anche grazie al programma Europeana, che mira a digitalizzare e rendere accessibili i tesori culturali del continente.
Secondo un report del MiC – Ministero della Cultura, l’impiego della realtà aumentata nei musei è uno degli strumenti chiave per avvicinare le nuove generazioni alla cultura e aumentare il numero di visitatori.
I benefici della realtà aumentata nella cultura
- Esperienze personalizzate: ogni visitatore può scegliere cosa approfondire e come interagire con i contenuti.
- Inclusività: traduzioni automatiche, sottotitoli, audioguide e contenuti per ipovedenti.
- Ricostruzione storica: la realtà aumentata permette di “riparare” ciò che il tempo ha distrutto.
- Didattica avanzata: scuole e università possono usare l’AR per offrire lezioni di storia e arte più coinvolgenti.
Sfide e limiti
Nonostante il potenziale, esistono ancora criticità: alti costi di sviluppo, necessità di infrastrutture tecnologiche avanzate, aggiornamenti continui e formazione del personale. Inoltre, è fondamentale garantire l’autenticità e la correttezza dei contenuti digitali per non distorcere la realtà storica.
Il futuro: intelligenza artificiale e AR
Secondo uno studio di PwC Italia, la combinazione tra AI e realtà aumentata rappresenta il futuro del settore culturale. Sistemi intelligenti saranno in grado di adattare in tempo reale i contenuti AR in base all’età, alla lingua o agli interessi del visitatore.
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